martedì 22 aprile 2014

Giro di boa

Sono al giro di boa della mia permanenza francese, tra 2 mesi e mezzo ricolorerò di nuovo di verde il blu del tricolore.
A questo punto posso tirare le somme.
Sono appena rientrata dopo un viaggio lungo e stavo cercando come dire "ho sonno" in francese e almeno secondo google translate si dice "je dors" cioè "dormo" Se ho sonno è perché non sto dormendo... Questi sono i francesi.
Ho più dimestichezza con la lingua,  riesco quasi a fare dei doppi sensi e battute in francese, quindi vivere qui è diventato notevolmente più semplice.
Anche se la mattina, appena sveglia, mi stupisco ancora di sentire le persone parlare in francese.
Continuo a credere che siano come i matematici, cioè che traducono tutto nella loro lingua e poi non si capisce più niente. Ma continuando ad usare luoghi comuni, credo che siano più simili a delle donne matematiche bionde, ammesso che esistano, perché oltre a tradurre tutto, mancano completamente di logica. Sono quelli che hanno bisogno di specificare sugli autobus che i bambini di età inferiore a 3 anni SE ACCOMPAGNATI viaggiano gratuitamente.
Sono tornata in Italia per Pasqua. Sull'autobus, tornando in Italia, per la prima volta nella mia vita ho provato gioia nel vedere una presa elettrica con la femmina della terra. La Francia ti fa apprezzare delle cose a cui eri abituato e che davi per scontate: le prese elettriche standard, il bidet, l'igiene, la pasta come primo piatto e non come contorno, il caffè buono, le bustine di zucchero e non le zollette, scambiare due chiacchiere tra sconosciuti.
Stare a casa mi ha fatto bene, anche se più di 30 ore di autobus mi hanno un po' stroncato. Sentire l'affetto incondizionato riempie il cuore. Grazie!

Mi mancava il mare

Il mare è magico, mi emoziona e allo stesso tempo mi rilassa, rappresenta quella libertà che rincorrevo quando ho deciso di seguire il mio istinto e vivere quest'esperienza.
Puntavo all’indipendenza di una scelta che fosse solo mia, alla libertà di scegliere solo secondo il mio sentire. Una libertà che mi sono concessa molto raramente in tutta la mia vita.
E anche se non è stato tutto semplice, anche se ogni giorno cerco di dare un senso più completo a questa scelta, lo rifarei.
Mi piace poter prendere delle decisioni, fare delle scelte anche apparentemente fuori luogo o non necessarie.
Io credo che le nostre possibilità, quelle di cambiare la nostra vita o solo il taglio di capelli, sono molte più dell’unica che siamo abituati ad immaginare. La vita ci sorprende solo se le permettiamo di farlo. 
Ultimamente ho passato troppo tempo a fare bilanci, a chiedermi se va bene così, se potrei migliorare qualcosa, se potrei fare di più, se dovrei essere felice o meno. Tempo perso.

Così, contrariamente a quello che di solito si fa, ho deciso di essere felice per forza. Anche solo per il semplice fatto che non ci sono veri motivi per non esserlo.
Bernard Shaw diceva che “Il segreto di essere infelici è di avere tempo di chiedersi continuamente se si è felici o no”.
Aveva ragione.

Ho scoperto in questi mesi alcune cose che non mi sarei aspettata, ho raggiunto delle consapevolezze interessanti, da cui quotidianamente traggo insegnamento. E’ stato infatti inevitabile e anche un po' destabilizzante scoprire che in alcune cose i francesi sono bravi, per esempio credo che siano dei maestri nell'arte di sapersi vendere e in questo forse il loro nazionalismo aiuta o meglio è la nostra esterofilia alquanto esagerata.
In Italia abbiamo delle cose meravigliose ma non siamo in grado di renderle grandiose agli occhi degli altri e spesso nemmeno ai nostri. Noi abbiamo città come Roma, Firenze e Venezia, ma diciamo che Parigi è romantica. Abbiamo il Cilento, il Salento, la costiera amalfitana, le Cinque Terre e vantiamo la Costa Azzurra.
Per questo i macarons sono conosciuti in tutto il mondo e i baci di dama no. Sono degli esteti del pacchetto!

Forse dipenderà anche dal fatto che in Italia ci sono vere organizzazioni, politiche e non, che professano la secessione ignorando l'incostituzionalità oltre all'idiozia della loro idea e offendendo la memoria di tutti i morti in nome dell'Unità d'Italia.

venerdì 11 aprile 2014

Fogli sparsi

Ricerco una parola che
come un tatuaggio
riscatto con la pelle.
La gabbia di un'ermetica grafia
cela la corsa all'anima:
non lo sa nemmeno dio
dei lamenti e dei calci tirati
per arrivare alla radice di una lacrima.
Cullo la mia solitudine
prendendo a morsi i ricordi
confidando nel dolce boccone della sazietà.
Pensieri scomposti, scivolano
come pioggia in un abisso.
Brillano in me attimi vuoti, 
clochard smarriti
tra rime spezzate
esuli di me stessa.
Erigiamo burroni
sapendo appena camminare sopra il fondo.
Un vento fatto di sospiri annodati
mi sorprende
con un brivido.
La concretezza della vita
mi urla in faccia la verità:
è semplice
ma
chiudere gli occhi è più sicuro.
E io
sospesa tra gli estremi penso

chissà che non sia più leggero il compromesso.



giovedì 3 aprile 2014

Grossomodo!

È bello avere un posto dove potersi sfogare, sarà anche una questione caratteriale, ma io mi innervosisco, sempre e praticamente per tutto.
Credo di aver sbagliato il nome del dominio del blog: forse avrei dovuto chiamarlo claudiavsrestodelmondo.
Per esempio se sento sbagliare un congiuntivo o mi arriva un messaggio con su scritto "c'è la fai" mi viene l'orticaria.
Se leggo che un candidato del M5S (lungi da me criticare chi crede che siano persone da votare) afferma di parlare e sottolineo parlare, una moltitudine di lingue e tra queste cita latino, greco e paleoslavo, oltre alla bile, mi sale la consapevolezza che non sono morte solo le lingue, ma è morta anche l'onestà o forse la considerazione per le altrui intelligenze. (http://www.primadanoi.it/video/548727/Elezioni-Europee--Paolo-Angelini-.html#.Uzvj8ZxTjSE.facebook)
Se vedo un tipo bere il caffè in una tazza lurida (fenomeno francese di cui ho già parlato) io sento proprio il bisogno irrefrenabile di convincerlo a lavarla. 
Oggi, ero appena arrivata in laboratorio e stavo per prendere il caffè, quando mi sono accorta che il serbatoio dell'acqua della macchinetta era vuoto, intanto c'era un ragazzo in attesa con in mano una tazza di vetro, che immagino una volta essere stata trasparente, allora mi offro di lavargliela dato che sto andando a ricaricare l'acqua e lui come se fosse la cosa più naturale del mondo mi dice: "Il caffè non è buono nella tazza pulita"! Credo di aver fatto una faccia schifata in maniera molto evidente!
Poi ho parlato con il professore che mi ha detto GROSSOMODÒ come devo proseguire il mio progetto. Ha detto proprio grossomodò, avete idea di quanto possa suonare male in bocca ad un francese la parola grossomodo?
I francesi usano tanti italianismi, ma ovviamente li pronunciano alla francese, quindi seguono le regole della fonetica francese, per loro sono tutte parole tronche cioè con l'accento sull'ultima sillaba.
Oltre agli italianismi universali nel campo della musica classica, andante, allegro, soprano, tempo, vivace e in campo culinario, pizza, al dente, panini (con la i al singolare), brocoli (con una sola c), cannelloni, spaghetti, ci sono quelli altrettanto famosi come mafia, mandolino e dolce vita. E questi sono solo degli esempi, può anche succedere che ti chiedano se tu preferisca il bordeaux o il chianti (pronunciato sciantì)!
Questo potrebbe far innervosire almeno un po', ma quello che è veramente insopportabile è sentire, rivolto ad una bambina, una ragazza, una donna, insomma un essere femminile l'espressione BRAVO (bravò)!

Per caso devo andare a sciacquare i panni nell'Isère? (fiume che bagna Grenoble e dà il nome alla regione)














Full time

Abbandoniamo i luoghi dell'inconscio e vestiamo il quotidiano disincanto con coscienza ed eleganza Il rumore del caffè dà una sferzata a...